Comprendere il concetto di crediti inesigibili nei conti correnti

I conti correnti (AR) sono parte integrante di qualsiasi azienda, in quanto rappresentano il denaro dovuto all’organizzazione per i beni o i servizi forniti. Tuttavia, non tutti i clienti possono essere in grado di pagare le loro fatture in tempo, il che porta a ciò che è noto come crediti inesigibili o inesigibili. In questo articolo esploreremo il concetto di crediti inesigibili in AR e il suo significato per le aziende.

Un credito inesigibile in AR è un debito che un’azienda ha stabilito che è improbabile che venga riscosso da un cliente. Ciò può accadere per una serie di motivi, come il fallimento di un cliente o il semplice rifiuto di pagare il conto. Quando un credito è considerato inesigibile, l’azienda lo cancella come perdita. In sostanza, l’azienda ha riconosciuto che è improbabile che riceva il pagamento per i beni o i servizi forniti e ha adeguato il proprio bilancio di conseguenza.

È importante notare che non tutti i crediti non riscossi sono immediatamente considerati crediti inesigibili. In effetti, molte aziende hanno messo in atto processi per cercare di riscuotere il credito insoluto prima che venga cancellato. Ad esempio, un’azienda può inviare diversi solleciti al cliente o addirittura incaricare un’agenzia di recupero crediti per cercare di recuperare il credito. Tuttavia, se questi sforzi non hanno successo, il debito può essere classificato come inesigibile.

Dal punto di vista della rendicontazione finanziaria, i crediti inesigibili vengono generalmente registrati come spese nel conto economico, riducendo così l’utile netto dell’azienda. Inoltre, l’importo inesigibile viene anche rimosso dal saldo di bilancio AR, in quanto non è più considerato un’attività dell’azienda. Ciò può avere un impatto significativo sul bilancio dell’azienda, in particolare se il numero di conti inesigibili è elevato.

In conclusione, i conti non esigibili sono una spiacevole realtà per molte aziende, in particolare per quelle che concedono crediti ai propri clienti. Sebbene le aziende possano cercare di recuperare questi crediti con vari mezzi, alla fine potrebbero doverli cancellare come perdite. Comprendere il concetto di crediti inesigibili in AR è fondamentale per le aziende, in quanto può avere un impatto sui loro bilanci e sulla loro salute finanziaria complessiva.

FAQ
Che cos’è l’inesigibile?

Per inesigibile si intende un importo dovuto da un cliente o da una cliente che è improbabile che venga pagato. In contabilità, il debito inesigibile o credito inesigibile è una spesa sostenuta da un’azienda quando non è in grado di riscuotere il pagamento da un cliente per i beni o i servizi forniti.

I crediti inesigibili sorgono quando un cliente non è in grado o non vuole pagare i beni o i servizi forniti da un’azienda. Ciò può accadere per vari motivi, come il fallimento del cliente, il trasferimento del cliente, la contestazione dell’addebito o il semplice fatto che il cliente non ha i fondi per pagare la fattura.

Quando un’azienda stabilisce che un credito è inesigibile, deve stornare l’importo come spesa per crediti inesigibili. Questa spesa viene registrata nel conto economico come una riduzione dei ricavi, che riduce l’utile netto dell’azienda. L’azienda deve anche eliminare l’importo non recuperabile dal saldo dei crediti nello stato patrimoniale, riducendo così le attività dell’azienda.

In sintesi, per inesigibile si intende un credito che un’azienda non è in grado di riscuotere da un cliente per i beni o i servizi forniti. Questo si traduce in una spesa per crediti inesigibili per l’azienda, che riduce il suo reddito netto e le sue attività.

Come si contabilizzano i crediti inesigibili?

Per crediti inesigibili si intende l’ammontare di denaro dovuto a un’azienda dai suoi clienti che è improbabile che venga riscosso. In contabilità, i crediti inesigibili sono noti anche come crediti inesigibili. Per contabilizzare i crediti inesigibili, un’azienda deve seguire i seguenti passaggi:

1. Stimare l’importo dei crediti inesigibili: L’azienda deve innanzitutto stimare l’importo dei crediti che è improbabile che vengano riscossi. A tal fine si analizzano i dati e le tendenze del passato e si considerano fattori quali le condizioni economiche e lo storico dei pagamenti dei clienti.

2. Registrare il costo dei crediti inesigibili: Una volta determinato l’importo stimato dei crediti inesigibili, l’azienda deve registrare una spesa per crediti inesigibili nel proprio bilancio. Questa spesa viene registrata nel conto economico e riduce l’importo dei ricavi conseguiti nel periodo.

3. Creare un conto di contropartita: Per ridurre il saldo dei crediti nel bilancio, l’azienda deve creare un conto di contropartita chiamato fondo svalutazione crediti. Questo conto viene utilizzato per compensare il saldo dei crediti e riflette l’importo stimato dei crediti inesigibili.

4. Adeguare il fondo svalutazione crediti: Alla fine di ogni periodo contabile, l’azienda deve rettificare il fondo svalutazione crediti per riflettere eventuali variazioni dell’importo stimato dei crediti inesigibili. La rettifica viene effettuata confrontando l’importo stimato con l’importo effettivo dei crediti inesigibili cancellati durante il periodo.

Seguendo questi passaggi, un’azienda può contabilizzare correttamente i crediti inesigibili e garantire che il suo bilancio rifletta accuratamente la sua posizione finanziaria.

Qual è la differenza tra crediti e crediti inesigibili?

I crediti si riferiscono al denaro che un’azienda deve ai suoi clienti per beni o servizi venduti ma non ancora pagati. Si tratta di un’attività corrente del bilancio che rappresenta la somma di denaro che l’azienda si aspetta di ricevere dai propri clienti.

I conti non esigibili, invece, si riferiscono alla parte di crediti che l’azienda non prevede di incassare. Questo accade quando un cliente non è in grado o non vuole pagare il suo saldo, in genere a causa di difficoltà finanziarie o di un fallimento. I conti inesigibili sono noti anche come crediti inesigibili.

La differenza tra crediti e crediti inesigibili è che i crediti rappresentano l’importo totale del denaro dovuto all’azienda dai suoi clienti, mentre i crediti inesigibili rappresentano la parte di tale importo che è improbabile che venga riscossa.

In contabilità, le imprese devono stimare e contabilizzare i conti inesigibili creando un fondo svalutazione crediti. Si tratta di un conto di contropartita che viene utilizzato per ridurre l’importo dei crediti al loro valore netto di realizzo stimato, ovvero l’importo che l’azienda prevede di incassare dai propri clienti. Stimando e contabilizzando i crediti inesigibili, le imprese sono in grado di riflettere più accuratamente il valore reale dei loro crediti nel bilancio.