Quanti anni fa è nato l’universo?


Il Big Bang e l’Espansione dell’Universo

Oggi abbiamo l’idea di un Universo di circa 13,7 miliardi di anni: un’età calcolata in base a un valore della costante di Hubble uguale a 70. Scienza È possibile sbirciare al di là del Big Bang? Allora,, come facciamo a sapere quando è nato l’universo? 13,7 miliardi di anni fa: ha luogo il Big Bang che segna la nascita dell’Universo, o meglio, l’inizio della sua espansione tramite la nascita dello spaziotempo.

La Struttura dell’Universo

Di conseguenza,, perché l’universo è più grande della sua età? I modelli cosmologici indicano che a un’età di circa 400 000 anni, a causa della scarsa densità di fotoni con energie superiori a quella della ionizzazione dell’idrogeno, H, la ricombinazione dei nuclei di H con gli elettroni ha prevalso e nell’Universo si sono formate grandissime quantità di H neutro. Quanto universo abbiamo esplorato? Nell’universo osservabile visibile sono presenti sicuramente più di due bilioni (duemila miliardi) di galassie grazie alle osservazioni pubblicate nell’ottobre 2016 che superano la passata stima dell’Hubble Ultra Deep field (che ne calcolava circa 100 fino a 400 miliardi al massimo) tuttavia secondo nuove stime il

L’Infinito dell’Universo

Di conseguenza,, come fa l’universo a essere infinito? Nel modello del Big Bang, anche l’estensione spaziale dell’universo può essere, in linea di principio, infinita. L’universo può essere finito e chiuso su se stesso, in modo simile a una sfera (come nel modello di Einstein), ma anche infinito, come un piano o una sella che si estendono senza limiti (vd. fig. c).

Viaggi nello Spazio

Quanto ci metti ad arrivare su Plutone? Se ci basassimo solo sulla carta, con calcoli geometrici e le leggi di Keplero che regolano il moto dei pianeti, impiegheremmo circa 46 anni per raggiungere Plutone. Tenendo conto di questo,, come trasmettono i dati le sonde spaziali? Generalmente, la comunicazione tra diversi astronauti nello spazio funziona attraverso le onde radio. Vengono ricevute da un ricevitore apposito presente nella tuta spaziale degli astronauti. La voce viene trasmessa spesso in modo naturale e senza alcun disturbo.

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