"Il tema storico e fatalistico è dominante nelle Odi barbare, come "Miramar", che parla del destino sfortunato di Massimiliano I del Messico.
In altre occasioni, le scene paesaggistiche sono accompagnate da elementi più intimi, come nella poesia "Alla stazione in una mattina d’autunno".
Le poesie più significative di Leopardi includono Lo Zibaldone, gli Idilli (L’infinito, La sera del dì di festa, Alla luna…), Operette morali, A Silvia, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, La ginestra o il fiore del deserto e Il passero solitario.
Giovanni Pascoli è stato un poeta, accademico e critico letterario italiano che è nato a San Mauro di Romagna e è morto a Bologna. È considerato, insieme a Gabriele D’Annunzio, il maggior poeta decadente italiano. Nonostante la sua formazione accademica, Pascoli è stato un emblema della letteratura italiana di fine Ottocento.
Opere di Pascoli
Le opere principali di Pascoli sono "Myricae" e "Canti di Castelvecchio", considerati i suoi migliori libri. La prima raccolta di poesie è Myricae; Il contenuto è già ampiamente descritto dal titolo: In latino, Myricae significa tamerici, che sono piante piccole e ignorate.
Odi barbare di Carducci
Le odi più famose di Carducci includono: Nel giorno della fondazione annuale di Roma, davanti alle Terme di Caracalla, alle fonti del Clitunno, in una chiesa gotica, nella piazza di San Petronio, Courmayeur, Ruit hora, Mors, alla stazione in una mattina d’inverno, Sogno d’estate, presso l’urna di Percy B. Shelley.
Definizione di "barbare"
Giosuè Carducci diffuse l’espressione "metrica barbara" definendo le sue Odi "barbare" perché sembrerebbero tali al giudizio dei greci e dei romani, se bene volute comporre nelle forme metriche della loro lirica.