Il potenziale di riduzione E di ciascun elettrodo può essere trovato utilizzando l’equazione di Nernst per calcolare la f.e.m. della pila.
I metalli (M e N) nella cella si sciolgono nell’elettrolita a due velocità diverse. Ciò fa sì che alcuni elettroni rimangano liberi nel metallo non disciolto, che ha quindi una carica negativa rispetto all’elettrolita.
In una pila, avviene una reazione di ossido-riduzione in cui una sostanza subisce ossidazione, perdendo gli elettroni, e un’altra sostanza subisce riduzione, guadagnandogli gli elettroni.
L’elettrodo a vetro prende il nome dalla sottile membrana di vetro (sensibile agli ioni H+) che è la sua parte sensibile al pH.