Come esplode un nocciolo nucleare?


Incidente di fusione del nocciolo

Un incidente di fusione del nocciolo si verifica quando il calore intenso prodotto da un reattore nucleare supera il calore rilasciato dai sistemi di refrigerazione fino a quando almeno un componente di combustibile supera la temperatura del suo punto di fusione.

Reattore di Chernobyl

Secondo gli esperti dell’ISPNPP, una possibilità è l’uso di robot che possono sopportare le radiazioni per raccogliere i rifiuti combinati con combustibile nucleare. L’obiettivo è inserire al loro interno cilindri di boro, che avrebbero la capacità di assorbire i neutroni.

Esplosione nucleare

L’energia che viene liberata durante una esplosione nucleare viene liberata in pochi microsecondi e sarebbe sufficiente a vaporizzare completamente il materiale. Pertanto, in pratica, le reazioni nucleari si verificano molto più rapidamente di quanto il materiale impiega per "accorgersi" dell’energia che gli viene fornita.

Gestione del reattore di Chernobyl

Il nocciolo è costituito da un cilindro di grafite con molti canali all’interno. Alcuni di questi canali ospitano le barre di combustibile in uranio che vengono raffreddate da acqua bollente, mentre altri ospitano le barre di controllo, che possono essere inserite o estratte per regolare la potenza.

Disattivazione di un reattore nucleare

Per spegnere il reattore, il flusso dei neutroni deve essere abbassato. Questo può essere fatto utilizzando le barre di controllo, che sono cilindri di materiale che catturano i neutroni e sono posizionati nel reattore tra due o più barre di combustibile.

Funzione di un reattore nucleare

Come abbiamo visto in precedenza, un reattore nucleare è un sistema che produce calore attraverso le reazioni nucleari che si verificano all’interno del combustibile inserito nel nocciolo, o core. Inoltre, quando i neutroni catturati dai nuclei di uranio iniziano a produrre fissioni, si verificano le reazioni.

Effetti delle radiazioni

Le infezioni e l’emorragia interna sono le principali cause di morte da 2 a 12 settimane dopo l’irradiazione. Durante un esperimento di massa critica, il 24enne fisico nucleare armeno-americano Harry K. Daghlian venne irradiato con 510 rem (5,1 Sv) di radiazione.

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