Come si descrive un drago?


Origini e Tipologie dei Draghi

Ha il muso da coccodrillo, il corpo da serpente, la criniera e gli artigli da leone; tipicamente possiede sul muso dei lunghi baffi filiformi e una cresta che lo percorre in tutta la sua lunghezza, lungo la schiena. Il termine “drago” deriva dal latino draco che, a sua volta, giunge dal greco drakon e significa serpente. Come il mitico Pitone, pauroso serpente che vegliava sull’Oracolo di Delfi e fu ucciso dal dio Apollo. Le origini del drago presente nell’iconografia degli Sciti conducono in Iran, presso i Sarmati.

Si usa distinguere fra:

  • Draghi Comuni, con quattro zampe e due ali;
  • Draghi Serpente, senza zampe e con due ali;
  • Draghi Viverne, con due zampe e due ali;
  • Draghi Libellula, con quattro zampe e quattro ali;
  • Draghi Farfalla, con due zampe e quattro ali;
  • Draghi Ignoti, senza zampe e con quattro ali.

Draghi Potenti nel Mito

Tra i draghi più potenti ci sono:

  • Moo-Kuna: drago hawaiano a cui è attribuito il potere di cambiare forma.
  • Shenlong: di origine asiatica, drago del vento, dell’acqua e delle nuvole a cui è stato osservato particolare rispetto perché causava tempeste o siccità.

Aspetto e Significato dei Draghi nel Medioevo

I draghi sono sempre stati descritti come delle creature simili a enormi serpenti, con grandi arti anteriori e posteriori, dotati di fauci enormi e artigli taglienti. In epoca medievale, il drago era simbolo delle forze del male, del peccato, dell’eresia, passando poi nel simbolismo ebraico e cristiano come portatore di poteri malefici e demoniaci.

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