Nel processo di risveglio del neonato, non va mai tralasciata l’importanza del contatto fisico con la mamma; tenere in braccio in piccolo, accarezzargli lentamente e dolcemente le guance, o la schiena, sfiorare i piedini e le manine, può risultare un ottimo metodo per svegliarlo e cercare di non riaddormentarlo.
- Parlate del calo del desiderio.
- Flirtare e giocare.
- Non aspettare il partner.
- Prendersi del tempo.
- Favorire l’intimità.
- Ricordate il passato.
- Cambiare approccio.
- Uscire di casa.
La causa è da ricercare in una reazione naturale del cervello che provoca questi scatti nel sonno per riprendere il controllo dei muscoli. Il cervello cioè interpreta l’immobilità del corpo come un segnale negativo e lancia queste scosse improvvise.
Una shcossa ipnica è una contrazione involontaria dei muscoli durante la fase dell’addormentamento. Noi siamo in una fase di semi-sonno e il nostro amato cervello decide di svegliarci bruscamente pensando di fare qualcosa di utile.
Ecco che compaiono i disturbi del sonno – AKA insonnia, cambiamenti di orari, risvegli notturni, sonni agitati and so on. Dopo un po’ di tempo – poco, entriamo "nel circolo vizioso della letargia". Meno facciamo, meno abbiamo voglia di fare. Siamo sempre stanchi e sonnolenti.
Si può perdere il contatto con i propri familiari, amici, fidanzati, colleghi e sentirsi completamente sganciati dalle relazioni, a volte dimenticati, piccoli e lontani, insignificanti. Ci si può sentire inutili nel mondo, poco produttivi, anche un peso, specialmente se non si sta lavorando o se non si può farlo.
La sonnolenza diurna può avere cause psicologiche, quali stress, ritmi di vita irregolari, disturbi d’ansia, depressione maggiore, bipolarismo e disturbo da stress post-traumatico.