La vita di Alda Merini
Alda rimasta sola vive la sua solitudine di artista e donna, in uno stato psichico ancora debole. La non felice situazione finanziaria in cui versa, la porta ad affittare una stanza ad un amico pittore. Nello stesso periodo inizia un’amicizia con il poeta Michele Pierri che aveva dimostrato di apprezzare le sue poesie.
L’amore secondo Alda Merini
Chi mi ha affibbiato l’epiteto un poco doloroso di poetessa d’amore ha sbagliato. Non sono mai stata una donna d’amore e neanche una donna inane, ma una donna d’azione che ha scritto d’amore per forza, come grido di vendetta. Perché l’amore stimola alla vendetta. Soffrire è un’arte.
Alda Merini: la sua poesia e i premi
Come scriveva Alda Merini? La sua è una poesia spontanea, quasi innocente nella sua istintività, una voce che racconta i moti dell’animo e di tutto ciò che d’inesprimibile si agita dentro di noi in modo semplice, in un’armonica fusione di poesia e prosa, rendendo così i suoi pensieri comprensibili a tutti. Nel 1979 riprende a scrivere, dando il via ai suoi testi più intensi sulla drammatica e sconvolgente esperienza dell’ospedale psichiatrico, testi contenuti in quello che può essere inteso, come scrive Maria Corti "il suo capolavoro": La Terra Santa con la quale vincerà nel 1993 il Premio Librex Montale.
Riflessioni su Alda Merini
La gente chiede anche: che cos’è l’amore per Alda Merini? L’amore è felicità, tristezza e tormento che si impregna di storia, se non si ha paura di perdere. La gente chiede anche: dove il cuore batte forte? C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, e rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età; quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare.
Il lascito poetico di Alda Merini
“Quando muore un poeta al mondo c’è meno luce per vedere le cose. Quando muore un poeta gli uccelli hanno una traettoria in meno tra quelle possibili, e non se ne accorgono."