Dove andare in vacanza al mare in Sicilia?


  • Taormina (Messina)
  • Sciacca (Agrigento)
  • Cefalù (Palermo)
  • Marzamemi (Siracusa)
  • Aci Trezza e Aci Castello (Catania)
  • Castellammare del Golfo (Trapani)
  • Porto Empedocle (Agrigento)
  • Avola (Siracusa)

"Io amo come il mare ama la riva: dolcemente e furiosamente!" (Federico De Roberto)
"Chi ha roba in mare non ha nulla." (Giovanni Verga)
"Il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole." (Giovanni Verga)

Nelle antiche tradizioni pagane, i contadini erano soliti accendere il fuoco per rendere grazie agli dei e allontanare gli spiriti maligni dal raccolto fatto. Accendere quindi il falò sulla spiaggia è tutto quello che è rimasto dell’antico rito propiziatorio e di purificazione. Ancora oggi, il 17 gennaio, si usa accendere i cosiddetti "fuochi", "focarazzi” o “ceppi”, più conosciuti come “falò di S. Antonio”, che avevano una funzione purificatrice, fecondatrice e portatrice di prosperità, come tutti i fuochi che segnavano il passaggio dall’inverno alla imminente primavera. In molte regioni dell’Europa continentale, falò sono fatti tradizionalmente in occasione di alcune feste religiose cristiane, come il 16 gennaio (vigilia della ricorrenza di sant’Antonio Abate), il Sabato santo, l’8 maggio (solennità dell’Apparizione di san Michele Arcangelo sul Monte Gargano), il 24 giugno (che è, per

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