In che stagione muore Silvia di Leopardi?


Silvia di Leopardi: Un Simbolo di Giovinezza

Anche la morte di Silvia é inquadrata nella cornice simbolica di una stagione, quella che precede l’arrivo dell’inverno, che è, in senso metaforico, l’età del vero in cui muoiono le speranze. Nato a Recanati nel 1798, morto a Napoli nel 1837. Come si chiamava in realta Silvia di Leopardi? Teresa Fattorini Ci è stato detto tante volte a scuola: la figlia del cocchiere dei Leopardi rappresenta solo uno spunto che presto viene trasfigurato. La ragazza si chiamava Teresa Fattorini, aveva un anno di più rispetto a Giacomo e morì giovanissima di tisi dopo aver acceso l’animo del poeta. Ciò che unisce Silvia e il poeta, a distanza, senza che tra loro vi sia alcun contatto, è solo il parallelismo tra due condizioni: la fanciulla del popolo e il giovane poeta aristocratico sono associati solo dalla condizione giovanile, dalle speranze, dai sogni e infine dalla delusione.

La Vita di Silvia

Che lavoro faceva Silvia di Leopardi? Silvia faceva casa e bottega. Dall’abitazione principale le bastava attraversare la strada per andare in officina dove restava seduta fino a tardi cantando felice, secondo la sigla perenne lasciata dal poeta: «assai contenta / di quel vago avvenire che in mente avevi».

Il Significato di Silvia in Leopardi

Nella lirica Silvia è il simbolo della giovinezza prematuramente interrotta dalla morte, e dei suoi sogni traditi dalla natura. La canzone è incentrata sul ricordo ed è costruita come un colloquio con Silvia, con la quale il poeta sente una profonda rispondenza. Silvia, morendo per una malattia oscura, non fa in tempo a provare la sensazione – il piacere! – di essere nel fiore degli anni; non viene lusingata per la sua bellezza, non sente gli sguardi degli innamorati su di lei (e sappiamo quanto sia bello piacere agli altri), né riceve complimenti per il suo sguardo timido.

Lascia un commento