Effetti dell’altitudine sul corpo umano
I gas atmosferici, inclusi l’ossigeno, diminuiscono con l’altitudine: La pressione del sangue può aumentare a causa della riduzione di ossigeno. In questo senso, chi non può andare in montagna? Il professor Indolfi afferma che è sconsigliato salire a più di 2500 metri d’altitudine per coloro che soffrono di ipertensione. L’ipossia, una condizione in cui l’organismo ha una carenza di ossigeno a livello dei tessuti, aumenta la pressione arteriosa e aumenta il rischio di danni.
Effetti dell’ipobaria sull’organismo
Al crescere graduale della quota, si verifica una diminuzione della pressione parziale di ossigeno, nota come ipossia, che segue una riduzione della pressione barometrica, nota come ipobaria: La riduzione della pressione esercitata sul punto di misura dalla colonna di aria provoca l’ipobaria.
Composizione dell’aria e presenza di ossigeno
L’aria secca è composta da circa il 78% di azoto, il 21% di ossigeno e l’1% di argon. Il vapore acqueo costituisce anche lo 0,1% al 4% della troposfera. Ad altitudini superiori a 1600 metri, il massimo assorbimento di ossigeno inizia a diminuire notevolmente. Il VO2max diminuisce dell’8-11% per ogni 1000 m sopra questa quota. In effetti, la pressione parziale di ossigeno nell’aria aumenta da circa 160 mmHg a livello del mare a circa 110 mmHg a 3000 metri, aumentando la saturazione di ossigeno nel sangue da circa 98% a 90%.
Sintomi del "male di montagna acuto"
Già ad altezze di 2000 m, una serie di sintomi noti come "male di montagna acuto" possono verificarsi a causa della mancanza di acclimatazione. Essi includono nausea, vomito, cefalea, affaticamento muscolare, vertigini e sonno scarso.