La pittura impressionista
La sua pittura è qualificabile come pura “joie de vivre”, per la violenza delle tinte (colori sia usati puri sia mescolati; accostamenti di colori primari e complementari. Rifiuto della somiglianza cromatica oggettiva) e per i contenuti assolutamente privi di motivazioni ideologiche o sociali. Cosa facevano gli impressionisti? Gli impressionisti preferivano dipingere “en plain air”, all’aria aperta e non al chiuso delle accademie o negli atelier. Trascorrevano parecchio tempo all’esterno e dipingevano quadri vibranti, dipinti di getto. Perché gli impressionisti si chiamano così? impressionismo Corrente artistica sviluppatasi in Francia nel 19° secolo. Il nome i. deriva dall’epiteto, inizialmente usato in senso spregiativo contro i pittori del gruppo, tratto dal titolo di un quadro di C. Monet, Impression: soleil levant (1873, Parigi , Musée Marmottan). Di conseguenza,, che importanza hanno il colore è la luce nella pittura impressionista? La grande specificità del linguaggio pittorico impressionista sta nell’uso del colore e della luce. Per gli impressionisti saranno infatti il colore e la luce la base per rappresentare la realtà percepita attraverso l’occhio dell’artista. Che colori usano gli impressionisti? giallo limone (cromato di bario), giallo cromo, giallo cadmio, arancio cromo, verde di Scheele, verde smeraldo, verde di Guignet, verde cromo, azzurro ceruleo, blu cobalto, oltremare artificiale e bianco di zinco. I colori principali usati dagli impressionisti. Quali sono le regole accademiche rifiutate dagli impressionisti? Punti dell’impressionismo: Pittura en plain air:rifiuto della pittura all’interno dell’atelier e della luce artificiale; Rifiuto del nero (eccetto Monet); Uso di colori complementari (“Teoria dei contrasti simultanei” di Chevral che basa la pittura su basi scientifiche).