Durata e conservazione della pasta:
La pasta fresca dura da quattro a cinque giorni dopo la data di scadenza, mentre la pasta secca dura da uno a due anni. La data di scadenza, il metodo di preparazione e il modo in cui la pasta è stata conservata sono tutti fattori che determinano la sua durata di conservazione.
Riconoscere la pasta scaduta:
Se vedi la pasta umida o con della muffa, è andata a male. Per prima cosa, quando si tratta di cibo, usa il buonsenso e i tuoi cinque sensi: Evitare di mangiare se noti qualcosa di strano, come muffa, "segatura" di pasta eccessiva o altre cose strane.
Consigli per la preparazione della pasta:
Come posso far diventare la pasta più morbida? Avete scolato la pasta troppo presto questa volta? In questo caso, puoi utilizzare una piccola astuzia per ripassare la pasta al wok o in padella per alcuni minuti insieme al sugo, fino a raggiungere la cottura desiderata.
Significato di "al dente":
Alcune fonti affermano che l’espressione al dente deriva dal fatto che le persone senza denti avevano difficoltà a masticare la pasta meno cotta in passato. Altri sostengono che il detto derivi dalla masticazione della pasta non ancora cotta, che rende i denti più "croccanti".
Determinare la cottura della pasta:
Se vuoi un piatto di pasta perfetto, devi seguire queste semplici regole. La pasta è cotta quando perde il filo interno, ovvero l’anima di grano duro, che appare come una sostanza bianca e vitrea se si taglia a metà un rigatone o si schiaccia uno spaghetto.
Digestione della pasta:
Per facilitare la digestione, la pasta dovrebbe essere mangiata al dente. La rete di glutine trattiene i granuli di amido al proprio interno durante la cottura, aumentando la sua digeribilità.
La pasta troppo cotta:
La cottura troppo lunga della pasta provoca la perdita di proprietà nutrizionali e il rilascio di amido nell’acqua di cottura. La pasta cruda non può essere digerita dagli enzimi digestivi. La trama della storia: Non è necessario che la pasta sia cruda o scotta.