Orticaria acuta vs orticaria cronica
Per orticaria acuta s’intende una forma di durata inferiore alle sei settimane, mentre quella cronica dura più di sei settimane. L’angioedema è un’alterazione che colpisce strati più profondi della pelle e, per questo motivo, meno spesso si associa a prurito, ma piuttosto a sensazioni di bruciore e formicolio.
Trattamento e durata delle reazioni cutanee allergiche
L’idrocortisone è un corticosteroide ampiamente utilizzato nel trattamento della dermatite allergica. È disponibile in numerose formulazioni farmaceutiche per uso cutaneo, quali creme, soluzioni, unguenti ed emulsioni. L’eruzione cutanea appare entro breve tempo, diventa più grave dopo 8-12 ore e poi si risolve, normalmente, entro un giorno (anche se, talvolta, può persistere per 48 ore).
Terapia e prevenzione dell’orticaria
La terapia della orticaria cronica spontanea è basata sugli antistaminici di ultima generazione. Generalmente 1 cpr al giorno, preferibilmente la sera. Se i sintomi persistono oltre 2 settimane, si può aumentare la dose dell’antistaminico, a discrezione del medico (secondo livello di cura).
Alimenti da evitare in presenza di orticaria
FRAGOLE, PESCHE, BANANE, SPINACI, CRAUTI, CAVOLI, POMODORI FRESCHI E CONSERVATI. AGRUMI, NOCI, ARACHIDI SALUMI INSACCATI, WURSTEL. PESCI FRESCHI E CONSERVATI. FRUTTI DI MARE (quindi i crostacei), LUMACHE, VINO, BIRRA, CIOCCOLATO.
Principali allergeni che causano prurito
Nella maggior parte dei casi la sintomatologia viene alleviata attraverso l’assunzione di antistaminici o cortisonici. Gli allergeni più comuni sono contenuti in uova, latte, crostacei, grano, arachidi, noccioline e nocciole, ciliege, pesche, susine, albicocche, kiwi, carote, patate crude, sedano e legumi.