Quanti anni ci vogliono per diventare vescovo?


Requisiti per diventare vescovo

Oltre ad avere almeno 35 anni ed essere stato sacerdote per almeno 5 anni, deve essere "eminente per fede salda, buoni costumi, pietà, zelo per le anime, saggezza, prudenza e virtù umane, e inoltre dotato di tutte le altre qualità che lo rendono adatto an svolgere l’ufficio in questione". Deve anche aver "conseguito una laurea dottorale".

Retribuzione dei vescovi e cardinali

Ovviamente, i vescovi ricevono un compenso maggiore rispetto ai parroci: Il loro salario può raggiungere fino a 3000 euro al mese. Invece, i cardinali guadagnano in media 5000 euro al mese. Inoltre, i cardinali possono ricevere gettoni di presenza per le attività politiche del Vaticano.

Diventare un padre

Sebbene possa durare diversi giorni, il conclave generalmente non dura più di due settimane. Un cardinale deve ottenere i 2/3 dei voti per essere eletto papa. I fogli vengono bruciati dopo ogni votazione. Se il fumo nero fuoriesce dal comignolo della Cappella Sistina, significa che è necessaria un’altra votazione.

Istruzione per diventare preti

Il seminario è il luogo dove i sacerdoti ricevono insegnamenti. Chi entra in seminario dopo aver conseguito una laurea può perdere anni. Come affermato, la durata complessiva degli studi deve essere di otto anni. In altre parole, coloro che hanno una laurea triennale possono solo completare altri 5 anni di seminario.

Posizioni ecclesiastiche

Posizione dell’altare

La parte architettonica della chiesa chiamata presbiterio è dedicata ai presbiteri. Include l’altare o, nel caso in cui ce ne siano più, l’altare maggiore. È all’estremità dell’abside e alla fine della navata centrale.

Residenza del prete

La casa canonica, anche nota come "casa canonica", è un edificio progettato per ospitare il clero cattolico in una città o in un centro urbano.

Storia del celibato ecclesiastico

Nel Concilio romano del 386, il papa Siricio la ratificò in Occidente, seguito da Innocenzo I e numerosi Concili (Toledo, 390 e 400, Cartagine e Torino, 401).

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