Chi fu Guido Darezzo?
Fu un importante teorico musicale ed è considerato l'ideatore della moderna notazione musicale, con la sistematica adozione del tetragramma, che sostituì la precedente notazione adiastematica. Il suo trattato musicale, il Micrologus, fu il testo di musica più diffuso del Medioevo, dopo i trattati di Severino Boezio.
Dove viveva Guido d'Arezzo?
Il suo vero nome era Guido Monaco ma fu conosciuto anche come Guido Aretino. Nacque presumibilmente attorno all'anno 991 d.c., forse ad Arezzo o a Ferrara, ma ci sono altre città che se ne contendono i natali; morì, altrettanto presumibilmente, attorno l'anno 1050 d.c.. Tenendo presente questo,, quante sono le righe del pentagramma? Nella notazione musicale, il pentagramma o rigo musicale è costituito da cinque linee parallele. Le linee individuano quattro spazi. Sulle linee e negli spazi si scrivono le note, le pause ed altri simboli. Il nome deriva dalle parole greche "πέντα" (penta; cinque) e "γράμμα" (gramma; scrittura, lettera).
Cosa succede quando le linee del pentagramma non bastano?
I TAGLI ADDIzIONALI SONO DEI PEzzETTI DI LINEE CHE SI TROVANO SOPRA E SOTTO IL PENTAGRAMMA. SI UTILIzzANO PER SCRIVERE ALTRE NOTE, QUANDO LE 5 LINEE E I 4 SPAzI NON BASTANO PIù. LE NOTE CHE SALGONO PARTONO DAL FA (5ª LINEA) E PROCEDONO IN MODO ALTERNATO: UNA NOTA NELLO SPAzIO E UNA SULLA LINEA. Di conseguenza,, come si legge lo spartito musicale? In pratica si tratta di cinque righi orizzontali. Tra un rigo e l'altro si creano ovviamente quattro spazi vuoti. Righi e Spazi si contano dal basso verso l'alto. Su questi righi e spazi si segnano le note, che vengono rappresentate come dei pallini.
Di conseguenza,, quale segno indica che bisogna ripetere il brano?
I DUE PUNTI (segni di ritornello) I due punti al termine dell'ultima battuta sono il segno di“ritornello”. Quando si trovano occorre ripetere il pezzo due volte.
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