I castrati
I castrati furono detti "soprani naturali", ossia uomini in cui la voce acuta era la condizione "naturale" (normale), mentre si parlava di soprani ‘artificiali’ nel caso di uomini che cantassero con la voce ‘artefatta’ di falsetto.
La castrazione del castrato
Come fu castrato Farinelli? La "terapia" quotidiana consisteva nel far cantare il castrato sempre le stesse otto o nove arie, di cui la prima era "Pallido il sole", dall’Artaserse di Johann Adolf Hasse. Da una stanza diversa da quella del sovrano, le prime volte dalla stanza più lontana e via via sempre più vicina fino ad arrivare dietro la porta.
La castrazione del cappone
La castrazione del cappone può essere fatta con metodi chirurgici, asportando i testicoli del gallo, oppure attraverso la somministrazione di estrogeni. Entrambi i metodi inibiscono lo sviluppo degli ormoni sessuali e rendono i capponi animali meno aggressivi dei galli e più facili da gestire.
L’evirazione maschile
L’evirazione del maschio eseguita prima della pubertà, oltre alla sterilità, ha per effetto la non manifestazione dei caratteri sessuali secondari maschili, con: deficienza dello sviluppo degli organi genitali esterni e interni; deficienza dell’apparato pilifero (peluria e barba ben poco diffusa).
L’evirazione
L’evirazione è una pratica che consiste nell’asportazione delle gonadi dell’essere umano, in particolare, l’evirazione maschile consiste nell’asportazione dei testicoli. Un maschio deprivato dei testicoli è detto “evirato” o “castrato“. I termini castrazione ed evirazione sono usati come sinonimi.
Gli evirati e i castrati
I castrati erano raramente chiamati con questo nome: nel XVIII secolo, veniva utilizzato più generalmente l’eufemismo musico, sebbene il termine contenesse delle implicazioni derogatorie; un altro sinonimo usato era evirato.