Definizione e cause della cecità
Tra le altre cause della perdita della vista vi sono la cecità corticale e il nervo ottico danneggiato da cause patologiche o traumatiche. In entrambi i casi, la cecità si manifesta a seguito di infarti, tumori o emorragie che colpiscono simultaneamente la corteccia cerebrale dei due emisferi.
Classificazione dell’ipovedenza
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un soggetto è cieco quando l’acuità visiva corretta nell’occhio migliore è inferiore a 1/20, mentre è ipovedente quando essa è compresa tra 3/10 e 1/20. Tale distinzione risale a circa vent’anni fa.
Percezione visiva degli ipovedenti
In breve, seppure vengano classificate come “cieche”, le persone affette da cecità funzionale, legale o parziale, “vedono” comunque qualcosa: percepiscono la luce. A differenza di queste persone, invece, le persone affette da cecità totale non riescono a percepire nemmeno la luce. Un ipovedente non vede poco ma vede in modo completamente diverso e spesso inimmaginabile alla mente di un vedente. L’ipovedente si deve adattare agli infiniti cambiamenti della propria percezione visiva della realtà: di giorno in giorno, di ora in ora, di luogo in luogo, di luce in luce.