Con il poeta Vate, la donna diventa moglie, amante, sorella, nemica, intellettuale e seduttrice. Per D’Annunzio la donna andava elogiata e corteggiata, capita e amate, mentre oggi la figura femminile troppo spesso ricalca solo qualche scarno stereotipo, sia nella lettura che nella quotidianità.
Le stoffe erano per il Vate come le parole, trasformava una cosa ordinaria in straordinaria: vivere la pelle e sprigionare sensualità, carisma, magnetismo, era il suo pensiero ricorrente. La sua produzione poetica è stata molto prolifica, ha scritto numerose opere come la raccolta poetica "Primovere", la raccolta di opere "La Capponcina", e romanzi importanti come "Il Piacere".
La poetica D’Annunzio fece sue le tendenze più appariscenti del decadentismo europeo come l’estetismo, il sensualismo, il panismo e toccò solo in maniera superficiale il dramma della solitudine umana e dell’angoscia esistenziale. Estetismo è in primo luogo culto della sensazione, cioè esaltazione di ciò che ricade nella sfera dei sensi, della corporeità, dell’istinto.