L’Inferno di Dante
L’Inferno è concepito da Dante come un profondo abisso a forma di imbuto: tale cavità è stata prodotta da Lucifero, l’angelo che guidò la ribellione contro Dio e che fu da questi vinto e scagliato sulla terra.
Lucifero nella Divina Commedia
Lucifero – vv. Dante vede Lucifero come un imperatore decaduto, con una sua regalità, che sta conficcato nel ghiaccio fino al petto.
I peccatori dell’Inferno
I violenti contro Dio, natura e arte sono appunto divisi in tre schiere: i bestemmiatori stanno chinati sulla sabbia infuocata, immobili sotto un’incessante pioggia di fuoco; i sodomiti invece corrono continuamente sotto il fuoco, mentre infine gli usurai ("violenti contro l’arte" in quanto violenti contro il retto.
Ultimo girone dell’Inferno
IX Cerchio (Cocito) Il IX e ultimo Cerchio dell’Inferno punisce i fraudolenti contro chi si fida, ovvero i traditori. È costituito dal lago di Cocito, uno dei quattro fiumi infernali nella cui ghiaccia sono imprigionati i traditori, divisi in quattro zone concentriche.
Virgilio e Dante
Virgilio è stato considerato da quasi tutti gli antichi critici e commentatori come l’allegoria della ragione umana e naturale che porta al giusto ordine terreno cioè, secondo le idee di Dante, alla monarchia universale. Virgilio appare già nel I canto dell’Inferno ed è simbolo di saggezza e autorità: "tu sei lo mio maestro e ‘l mio autore" dice Dante all’incontro con il poeta latino.
Caronte simbolismo
Nella mitologia greca, Caronte o Kharon (dal greco Χάρων, "ferocia illuminata") è il traghettatore dell’Ade. Sulla sua barca trasporta le anime attraverso l’Acheronte, il fiume che divide il mondo dei vivi da quello dei morti.