Abiti tradizionali greci
L’abito femminile greco per eccellenza era il peplo. Il peplo era un tipo di tunica più pesante, piegato e fissato sulle spalle e poi fatto ricadere sul petto. La larghezza della stoffa e il tipo di tessuto usato (lana o lino) permettevano di drappeggiarlo con particolare cura.
L’abito nazionale degli uomini greci era il chitone, lunga tunica, cucita su un lato e fermata sulle spalle da fibule, o da una cucitura, e molto simile al suo corrispettivo femminile. Gli uomini liberi lo indossavano fissato su entrambe le spalle, e spesso con l’illusione di due piccole maniche.
Vita a Sparta
Le giovani di Sparta erano piuttosto libere, praticavano in pubblico molti sport e si esercitavano nella lotta, nel lancio del disco e persino nel lancio del giavellotto. I figli minori vivevano nel gineceo con la madre e le donne di casa.
Oligarchia Sparta
Per Aristotele, Sparta era la più democratica delle città greche, in quanto quella che spesso viene definita una oligarchia aristocratica che governava la città, era formata in realtà da tutti i cittadini, ossia gli Spartiati, cioè i discendenti dei Dori che occuparono la Laconia e sottomisero i Messeni.
Condizione degli Iloti
Nella loro condizione di schiavi di proprietà dello Stato, gli Iloti erano destinati quotidianamente ai lavori agricoli, soprattutto, e ai lavori domestici.