Qual è la storia dietro il codice di stato HTTP 418 - 'I'm a Teapot'?

L'IETF ha spesso pubblicato RFC scherzosi nel giorno del Pesce d'Aprile (per esempio, la trasmissione IP su piccioni viaggiatori, che qualcuno ha effettivamente "implementato" [1]). Ci sono stati cinque RFC di questo tipo pubblicati il 1° aprile 1998, uno dei quali ha definito l'Hyper Text Coffee Pot Control Protocol, "un protocollo per controllare, monitorare e diagnosticare le caffettiere."Un client che desidera comunicare con una caffettiera tramite HTCPCP può inviare le solite intestazioni GET e POST, ma le implementazioni complete avvieranno una caffettiera con il comando BREW e "diranno quando" (con il comando WHEN, ovviamente) per controllare la quantità di latte (o panna - non è Starbucks, ma la specifica definisce una selezione di aromi per la vostra tazza).

La specifica continua a fare l'ipotesi che una teiera semplicemente non va bene per preparare il caffè. Non è chiaro se questo è perché le teiere hanno la stessa probabilità delle caffettiere di far funzionare i server web, o se l'autore ha avuto un'esperienza negativa usando una teiera per fare il caffè. Indipendentemente da ciò, l'autore richiama le teiere nella sezione 2.3.2:

2.3.2 418 I'm a teapot
Ogni tentativo di preparare il caffè con una teiera dovrebbe risultare nel codice di errore "418 I'm a teapot". Il corpo dell'entità risultante POTREBBE essere breve e robusto.

(Suppongo che la clausola di una risposta "breve e robusto" si applichi più alle piccole teiere.)

Nota che il 418 è nella gamma di codici 4xx che indicano che il client ha sbagliato. Proprio come il familiare 404 fa gentilmente sapere al vostro browser che sta richiedendo cose che non esistono, il 418 spera di rendere chiaro che non otterrete presto il caffè da una teiera e che potreste voler provare altrove.

[1] http://www.blug.linux.no/rfc1149/writeup.html
[2] http://tools.ietf.org/html/rfc2324