Quanto lontano può vedere un essere umano?

A mio modo di pensare, ci sono due risposte corrette:

1. Distanza zero. o...
2. Distanza illimitata (con limitazioni puramente pratiche)

In che modo la distanza "zero" è precisa? I nostri occhi non "raggiungono". Possono solo rilevare i fotoni che *vengono a loro*, e stimolare la retina. Quando gli occhi vedono, letteralmente l'unica cosa che possono "vedere" è l'attività al loro interno: lo sparo delle cellule della retina. Se questo non accade, se l'attività non avviene nelle cellule dell'occhio, non c'è "vedere". Questo è lo stimolo "prossimale" a cui l'occhio può rispondere.

In che modo "illimitato" è la risposta corretta? Beh, presumibilmente c'è uno stimolo "distale" da qualche parte nel mondo/universo che sta emettendo (o riflettendo) quei fotoni che stanno colpendo la retina. La sua posizione può essere letteralmente ovunque, purché i fotoni che emette arrivino alla retina. E i fotoni possono, in linea di principio, viaggiare a qualsiasi distanza.

Ora, per creare la "vista" in un occhio, i fotoni non possono essere assorbiti o bloccati lungo la strada e devono arrivare in numero sufficiente per creare abbastanza attività nella retina che il nostro sistema nervoso la elabori per produrre una sensazione visiva. Questo rende improbabile che qualsiasi oggetto possa essere visto da, diciamo, i limiti dell'universo conosciuto. Tuttavia, l'uomo medio da un buon cielo buio può vedere abbastanza facilmente il bagliore della galassia di Andromeda, che si trova a più di 2,5 milioni di anni luce, o più di 24.000.000.000.000.000.000 km di distanza. Alcuni individui dagli occhi acuti, in condizioni ideali, possono rilevare galassie ancora più lontane.

Quindi, è improbabile che le persone possano rilevare oggetti più lontani di così, ma forse qualche fenomeno astronomico sconosciuto un giorno produrrà abbastanza luce da poter essere rilevato anche più lontano di queste galassie (relativamente vicine). Se non lo facciamo, non è a causa di qualche limite sulla *distanza* per l'occhio umano, ma piuttosto un limite su quanta luce gli oggetti nell'universo possono inviare.