Cos'è l'applicazione Facebook?
Una delle cose più inquietanti di Facebook è che è, per la maggior parte, una comunità senza gossip.
Certo, in relazione al mondo esterno, la comunità esterna, praticamente tutto è gossip. Ma all'interno della "comunità" degli "amici", non sembra possibile per due spettegolare su un terzo senza prendere i mezzi straordinari - la messaggistica - di presumere proprio il grado di intimità che Facebook prospera precludendo.
Così ci si ritrova con una grande e porosa "comunità" di "amici" o "associati", di fatto associati principalmente attraverso Facebook stesso---precisamente il tipo di "amici" che sarebbero più inclini a spettegolare l'uno sull'altro---che possono solo guardare, applaudire e a volte commentare---mentre spettegolano su tutto tranne che l'uno sull'altro.
Il risultato, credo, non è solo inquietante, ma tossico, in un certo senso, e socialmente corrosivo. Il pettegolezzo, come il mangiare, è una di quelle cose che non solo dà un grande piacere, ma ha anche una funzione importante, persino vitale, anche se sociologica più che biologica.
Non si tratta solo di condividere informazioni su altri membri della comunità, ma di offrire una compensazione privata per gli atti pubblici di autoaffermazione (vanto, lamento, narcisismo maligno) che sono essi stessi, forse, necessari alla comunità ma anche potenzialmente destabilizzanti. Inoltre, la minaccia di "essere spettegolati" è legata alla forza di contenimento della vergogna.
Mentre il pettegolezzo può portare all'ostracismo, all'esclusione, alla violenza, fa anche un lavoro di regolazione più sottile: permette l'esistenza di una sorta di gerarchia e allo stesso tempo la decostituisce, la depotenzia; protegge il sé dalle pretese dell'altro. Facebook soddisfa il bisogno psicologico del pettegolezzo; fornisce il piacere del pettegolezzo, e anzi permette che questo eclissi tutti gli altri piaceri della vita - portando a un'ipertrofia del pettegolezzo. Ma non soddisfa la funzione regolatrice del pettegolezzo nei confronti della comunità dei pettegoli, poiché quasi tutto il pettegolezzo è diretto verso l'esterno.
In questo, forse, segue il regime di base della "deregulation", che consiste non solo nell'eliminare efficaci meccanismi di feedback in tutte le dimensioni della vita, ma nel fornire pseudo-compensazioni per i piaceri della socialità e dell'autoregolazione. Oggettivamente, si potrebbe chiamare una onco-politica; una politica del tumore. Soggettivamente: una politica della dipendenza.
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