Invasioni nel III secolo
Le invasioni barbariche del III secolo (212-305) costituirono un periodo ininterrotto di scorrerie all’interno dei confini dell’impero romano, condotte per fini di saccheggio e bottino da genti armate appartenenti alle popolazioni che gravitavano lungo le frontiere settentrionali: Pitti, Caledoni e Sassoni in Britannia
Popoli minaccianti dell’impero romano
Questi erano popolazioni nomadi o seminomadi che a partire dal III secolo cominciarono a oltrepassare i confini per penetrare nei territori dell’impero e farvi razzie, cioè procurarsi con la forza cibo e animali. Anche a sud-est il confine era minacciato dai Persiani, guidati da una nuova di- nastia di re, i Sasanidi.
Invasione della Gallia
Nell’inverno del 406-407 la frontiera posta lungo il fiume Reno fu oltrepassata da Vandali e Burgundi che penetrarono in Gallia. I Burgundi riuscirono a stanziarsi in modo fisso nella Gallia centro-meridionale, mentre i Vandali si spostarono fino a stabilirsi nelle province romane del nord Africa.