Origine e uso del cavallo
In Mesopotamia attestazioni di cavalli nei testi cuneiformi sono presenti verso la fine del III millennio a.C., ma assumono maggiore importanza dopo la III dinastia di Ur, all’inizio del II millennio a.C. A questo periodo risale anche il primo esemplare accertato di ossa di cavallo proveniente da Isin (1900 a.C. ca.).
Benefici e caratteristiche dei cavalli
L’uomo, in un primo tempo, cacciò il cavallo per procurarsi la carne, poi lo allevò per avere la carne dei puledri, il latte delle cavalle e le pelli. Vivendo a contatto con l’animale cominciò a utilizzarlo per il traino dei carri leggeri con persone a bordo e solo dopo a montarlo.
Quante mammelle hanno i cavalli?
- 4: per un cavallo sportivo
- 5: per un puledro in crescita
- 6: per un soggetto in riproduzione
Che cosa fa il cavallo?
Corre, salta, nuota, trasporta carichi: è il cavallo. In realtà però ama anche il relax e l’ozio. Ed è molto amichevole con l’uomo.
Ruolo storico e evoluzione del cavallo
A cosa serviva il cavallo in passato? Per millenni accompagnatore dell’uomo, il cavallo lo ha servito dapprima nella caccia, e, dopo l’addomesticazione, quale animale da sella, da soma e da tiro. In particolare presso i Celti e i Germani, ebbe pure una funzione rituale.
Anche la domanda è:, come è nato il cavallo? L’origine dei cavalli Era un piccolo mammifero erbivoro che ha vissuto durante l’epoca dell’eocene e dal quale si pensa discendano tutti gli equini. Più tardi sviluppò la mandibola e si evolse fino ad arrivare all’equus, nome da cui proviene il termine equino e da cui discende la famiglia dei cavalli.