Che significa Nieddittas?


Etichettatura delle cozze Nieddittas

La normativa impone di riportare in etichetta il paese in cui il prodotto è stato allevato per almeno 180 giorni, significa che se il prodotto viene reimmerso nel nostro vivaio per 179 giorni posso scrvere solo reimmerse, non allevate, ed è questo il significato del termine nelle etichette Nieddittas.

Storia e significato di Nieddittas

Cosa vuol dire nieddittas? E’ la storia delle cozze Nieddittas (dal sardo “nieddu”, che significa nero), diventate in poco più di mezzo secolo uno dei simboli dell’eccellenza agroalimentare della Sardegna (sono anche sponsor del Cagliari calcio), prime in Italia e tuttora uniche nell’isola ad aver conseguito, nel 2013, la “Certificazione di

Alimentazione e formazione delle cozze

Si può anche chiedere: come si alimentano le cozze? E di cosa si nutrono? Le cozze si nutrono prevalentemente di plancton e di piccoli organismi vegetali che si trovano comunemente in acqua di mare. Di conseguenza, come si formano le conchiglie del mare? COME SI FORMA UNA CONCHIGLIA? Molluschi e crostacei acchiappano il calcio che è presente nell’acqua e nella terra dove vivono e piano piano lo filtrano e lo trasformano in cristalli, che strato dopo strato formano il guscio.

Bisso e conchiglie delle cozze

La gente chiede anche: cos’è il bisso delle cozze? Il bisso è una fibra tessile di origine animale, una sorta di seta naturale marina ottenuta dai filamenti secreti da una specie di molluschi bivalvi marini (Pinna nobilis) endemica del Mediterraneo e volgarmente nota come nacchera o penna, la cui lavorazione è stata sviluppata esclusivamente nell’area mediterranea[1]. Come si chiama il dentro delle cozze? La conchiglia della cozza esternamente è di colore nero, con delle sfumature violacee, mentre l’interno è madreperlaceo.

Rischi associati al consumo e biotossine delle cozze

Di conseguenza, cosa succede se si mangiano troppe cozze? L’ingerimento di mitili compromessi da un livello troppo alto di biotossine potrebbe portare al rischio di una sindrome o intossicazione diarroica da molluschi bivalvi (nota anche con l’acronimo DSP, dall’inglese Diarrhetic shellfish poisoning).

Lascia un commento