Chi ha detto Amor che nullo amato amar perdona?


"Amor, ch’a nullo amato amar perdona"

Amor, ch’a nullo amato amar perdona è il verso 103 del canto V nell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Si tratta di uno dei versi più celebri del poema e dell’intera letteratura italiana.

Significato di "Amor ch’a nullo amato amar perdona"

Si tratta di un verso che esprime l’inesorabile fatalità di Eros, che quando colpisce non lascia scampo. Infatti il verso significa proprio questo: che Amore non perdona, nel senso che non risparmia, a nessuno che sia amato e che quindi abbia ricevuto amore, di amare a sua volta.

Il Contrappasso nell’Inferno

Il contrappasso (dal latino contra e patior, "soffrire il contrario") è un principio che regola la pena che colpisce i rei mediante il contrario della loro colpa o per analogia a essa.

Esempi dei due tipi di contrappasso

  • Pena: Desiderano vedere Dio, senza speranza.
    Contrappasso: Come in vita non conobbero Dio, ora desiderano invano vederlo.

  • Pena: Sono trasportati da una bufera infernale che non si ferma mai.
    Contrappasso: Per analogia, come in vita si fecero travolgere dalle passioni, così ora sono trascinati dalla tempesta.

"Il Purgatorio di Dante"

Dante apre il primo canto del Purgatorio con un proemio alle Muse ed in particolare a Calliope, affinchè questa lo aiuti e lo sostenga in questa impresa; dopo il passaggio all’Inferno il poeta può finalmente contemplare il cielo e le stelle, tra cui vede le quattro virtù cardinali, ammirate prima solo da Adamo ed Eva;

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