Chi sono i Papi che Dante mette all’Inferno?


Dante e i Papi nel’Inferno

Dante mette all’Inferno quattro Papi del suo tempo come prova del suo grande coraggio intellettuale. Le dimissioni di Celestino V. Il suo principale avversario, Bonifacio VIII. Anche Niccolò III e Clemente V erano "simoniaci", che significa che si dedicavano al commercio delle cose sacre. In seguito, dove si trova il capitolo 8 di Bonifacio nella Divina Commedia? Infine, è importante ricordare che Beatrice cita Clemente V in Par., XXX, 142-148 come il papa che ingannarà l’imperatore Arrigo VII con le sue azioni ambigue e avrebbe portato Bonifacio VIII in fondo alla buca di questa Bolgia.

Dante come Politico

Quando inizia Dante a lavorare come politico? Qual è stata la posizione politica di Dante? Ha iniziato a fare politica nel 1295 iscrivendosi alla corporazione dei medici e degli speziali. È stato nominato priore di Firenze nel 1300 dopo aver lavorato come diplomatico a San Gimignano. Quando Dante si impegna nella politica? A parte la poesia, nel 1290 Dante si impegna completamente nella vita politica, assumendo diverse responsabilità, come quella militare e partecipando a diversi Consigli cittadini, fino ad essere eletto nel consiglio dei Cento (un tipo di Parlamento). Poiché era considerato un grande affabulatore, è stato nominato a far parte delle.

Dante e la Politica Fiorentina

Intorno alla fine del XIII secolo, i guelfi bianchi e i guelfi neri si scontrarono, prima i guelfi di Pistoia e poi quelli di Firenze, che erano diventati il partito dominante nella città dopo la cacciata dei ghibellini. Le due fazioni combattevano per il potere politico e finanziario della città. Che guelfo era Dante in questo senso? È noto che il partito guelfo si è diviso in due fazioni: i guelfi bianchi, che erano gelosi dell’indipendenza di Firenze di fronte all’autorità papale, e i guelfi neri, che volevano asservire completamente la città al Papa. Dante fu espulso nel 1302 perché era un guelfo bianco.

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