Chi tanto in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente?


Il proverbio "Chi troppo in alto va, cade sovente"

Questa parola si trova anche nel proverbio «chi troppo in alto sal cade sovente / precipitevolissimevolmente» inserito nell’opera burlesca del 1734 La Celidora di Ardano Ascetti, cioè Andrea Casotti; e poi fu adoperata da Carlo Goldoni nella commedia del 1750 Il teatro comico.
Significa che chi ricopre posizioni di prestigio si trova ad un livello desiderato da molti e può perdere tale posizione con molta facilità.

L’avverbio "sovente"

Che avverbio è sovente?
L’avverbio compare sempre col significato di "spesso", "di frequente", e ricorre sempre in poesia.

La talassofobia e la podofobia

Quelle citate sopra sono solo un esempio delle frasi più frequenti che definiscono alcuni di noi, per i quali il mare è visto come qualcosa di ignoto, spaventoso e malevolo.
La talassofobia è una fobia specifica caratterizzata da una forte paura per le acque aperte.
Un contropartito di ‘podofobi’, pronti a giurare di essere intimorito dalle estremità proprie e altrui.

Sono senza sesto senso.
Si può anche chiedere:, che parola? – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore interrogativo-esclamativo può avere anche funzioni di aggettivo.

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