Monarchia Militare e l’Esercito dei Severi
Ciascuna legione era composta a sua volta da 4.200/5.000 fanti e 300 cavalieri, mentre le unità di socii (Alae) erano formate da un numero pari di fanti, ma da una cavalleria tre volte superiore (900 cavalieri per singola unità).
Durante il suo potere accentuò il carattere militare, si liberò dei pretoriani sostituendoli con persone a lui fidate. Aumentò la paga dei soldati e agevolò la loro situazione familiare. Aumentò la stabilità dell’esercito sulle frontiere dove attaccavano i Barbari.
Settimio Severo si liberò del tutto dei tre rivali tra il 194 e il 197, sconfisse e uccise Pescennio Nigro presso Isso nel 194, infine il suo esercito entrò nel 197 a Lione e Clodio Albino si uccise in seguito a una sanguinosa guerra.
Fu proprio l’esercito a ribellarsi e a sancire la fine di Alessandro Severo nel 235. La fine della dinastia dei Severi (235) aprì un periodo di crisi profonda nell’Impero romano, che fu conteso dai comandanti dell’esercito: è l’epoca dell’anarchia militare (235-284 d.C.).
Successione Imperiale e Caduta dell’Impero Romano
I primi quattro dopo di lui, Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone (deposto e suicidatosi nel 68 d.C.) sarebbero stati tutti appartenenti alla sua famiglia, la dinastia giulio-claudia.
Nel 476, con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, inizia il Medioevo; i barbari deposero ultimo imperatore di Roma, nominando re il generale Odoacre; l’Impero Romano d’Oriente (o bizantino) resta unito: la capitale è Costantinopoli.