Cosa mangiavano i guerrieri?


La carne ricavata dal bestiame svolgeva un ruolo importante nella dieta vichinga e includeva la carne di manzo, di cavallo, di capra, di maiale, di pecora, di pollo e di anatre. La dieta vichinga era iperproteica, probabilmente, ragione questa alla base dell’indiscussa prestanza fisica dei guerrieri norreni.

Nel Medioevo e in epoca rinascimentale si faceva grande uso di frutta secca, come pinoli, mandorle, noci e castagne, che in molte regioni mediterranee diventarono una risorsa alimentare alternativa ai cereali, con cui si cucinava una gran varietà di piatti.

Il Settecento è un secolo molto importante per l’agricoltura, tanto che si parla in questo periodo di “rivoluzione agricola”. Questo perché si diffondono e vengono universalmente accettate alcune coltivazioni finora poco utilizzate: il riso, il grano saraceno, il mais e la patata. La patata cresceva sotto terra. L’alimentazione nel 1900 era caratterizzata da un eccessivo apporto di glucidi rispetto ai protidi e ai lipidi. Si consumava prevalentemente pane, pasta di grano duro, legumi e verdure. I contadini nel 1500 mangiavano soprattutto polente, zuppe, focacce, pane di legumi e di segale. Non era considerata parte integrante dell’alimentazione, ma piuttosto una golosità.

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