Cosa scrisse in esilio Dante?


Biografia di Dante Alighieri

Successivamente iniziò l’esilio, che includeva anche i figli, che durò fino alla morte. Dopo diversi tentativi militari per tornare a Firenze, ha fatto "parte per se stesso". In questo periodo scrive le sue opere più significative, come "Il Convivio" (1303-1304) e "De Vulgari Eloquentia" (1305).

Motivazioni Politiche di Dante

Nella lotta tra Papato e Impero, i ghibellini sostenevano la causa e la supremazia dell’Imperatore; non volevano l’intervento della Chiesa nella politica di Firenze e inizialmente furono sostenuti dalle forze imperiali contro la fazione opposta, i guelfi.

Lingua Dantesca

Si tratta di poesia e si sa che la poesia ha un linguaggio unico. Dante parlava in volgare fiorentino, una combinazione di latinismi, termini giuridici e filosofici e espressioni popolari e semplici.

Come pensa la lingua di Dante? Ma Dante vuole un solo volgare, il "Volgare Illustre", che sarà uguale al volgare fiorentino perché si è espanso maggiormente rispetto agli altri volgari grazie ai commerci e alla forza della città.

Pertanto, secondo dante, quali caratteristiche possiede la lingua volgare? Dante definisce la lingua volgare come la lingua che i bambini imparano dalla balia. Ciò si differenzia dalla grammatica (termine con cui Dante indica il latino), che considerava una lingua immutabile e pensava che fosse creata dalle élite.

Lascia un commento