Rischi associati al consumo di pesce crudo
Rischia gastrite, allergia e ulcere perché al suo interno vi potrebbe essere un parassita come l’Anisakis che provoca sintomi che possono essere scambiati per altre malattie dell’apparto digerente: dolori addominali, nausea, vomito, diarrea.
Consumo diffuso di pesce crudo
D’altro canto, ad oggi il consumo di pesce crudo non si limita a queste poche preparazioni, tutt’altro! Risultano diffusissimi i carpacci di pesce: tonno, pesce spada, ricciola, dentice, orata… ma anche di molluschi: cape sante, seppia… e di crostacei: aragosta, astice, gamberi interi, scampi di grossa taglia.
Consigli per il consumo di tonno crudo
Come capire se il tonno crudo e buono? Ricorda di mettere in funzione l’olfatto perché il tonno fresco ha sempre un odore gradevole; la carne, quando l’esemplare è ancora intero, deve essere lucida, mai opaca; la carne deve inoltre essere soda e ben attaccata alla lisca.
Metodi di preparazione e sicurezza
L’abbattimento elimina solo il rischio di anisakis. Il metodo più efficace per eliminare l’Anisakis è l’affumicatura a caldo (70/80°C) per tempi che variano da 3 a 8 ore, in grado di uccidere le larve del parassita.
Scongelamento corretto del pesce crudo
Come scongelare il pesce da mangiare crudo? In modo lento: in frigorifero. Scongelare il pesce per 8 ore riponendolo in frigorifero. Il metodo maggiormente consigliato è quello di aspettare per tutta la notte. La temperatura del frigorifero dovrebbe essere non superiore ai 4°C, per garantire la sicurezza alimentare.
Come scongelare pesce per sushi? Affettate il pesce (prima sempre congelato) e copritelo su entrambi i lati un mix di sale e zucchero. Lasciatelo in frigorifero per 24 ore, in modo che perda buona parte dei liquidi. Ora basterà sciacquarlo e usarlo per il vostro sushi “all’antica”.