Il caso dativo è usato per indicare gli oggetti indiretti, che sono generalmente indicati con una preposizione.
Sei casi sono disponibili:
- Il nome, come nel caso del soggetto;
- Il genitivo e il complemento specificativo;
- Il dativo, che rappresenta il complemento di termine;
- Il caso dell’accusativo e del complemento oggetto;
- Il vocativo, che indica la persona a cui ci si rivolge con una chiamata, un richiamo o un’invocazione.
La declinazione riguarda solo il genere (maschile e femminile) e il numero (singolare e plurale); Le preposizioni sostituiscono il caso. Sostantivi, aggettivi, articoli e pronomi sono tutti declinati.
In Italia, il secondo declino è più complesso con sostantivi maschili, femminili e neutri che si comportano in modo diverso.
In greco, ci sono cinque casi di declinazione: nominativo, genitivo, dativo, accusativo e vocativo.
Nomi maschili che iniziano con Z, S+consonante, GN, PS e PN sono preceduti da LO e GLI Quindi, quando usiamo gli? Quando viene interpretato come pronome personale piuttosto che come articolo determinativo, gli funge da complemento di termine al singolare e risponde alle domande "a chi?" e "a che cosa?" e può essere reso come "a lui".