Massima espansione dell’Impero Romano
Con la morte di Traiano tutti i territori orientali occupati ad est dell’Eufrate, fino al golfo persico (comprese le nuove provincie di Mesopotamia ed Assiria, oltre a quella d’Armenia), furono abbandonati dal successore Adriano.
La carta animata mostra i territori dell’impero romano nel periodo in cui raggiunge la sua massima espansione nella storia, ossia sotto il regno dell’imperatore Traiano nel II secolo d.C., prima della crisi del III secolo che prelude alla sua definitiva disgregazione.
Divisione dell’Impero Romano
Con la morte dell’imperatore Teodosio I nel 395, i suoi figli Arcadio ed Onorio ricevevano le due parti dell’Impero: al primo andava l’Oriente, al secondo l’Occidente. Da questo punto in poi la divisione si mantenne definitiva.
Ruolo politico della Chiesa dopo la caduta dell’impero romano
In seguito alla dissoluzione dell’impero romano sotto la pressione delle migrazioni germaniche, in Italia la Chiesa si trovò a esercitare non solo funzioni spirituali, ma anche un vero e proprio ruolo politico.
Dominio in Italia dopo la caduta dell’Impero romano
Nel 773, dopo aver ripudiato la donna, Carlo scese in Italia, espugnò Pavia e sconfisse in maniera definitiva, a Verona, Desiderio e suo figlio Adelchi. Nel 774, dopo aver inglobato i territori longobardi, Carlo aggiunse al titolo di re dei Franchi quello di re dei Longobardi.
Conseguenze del crollo dell’Impero Romano d’Occidente
La regione, pur avendo subito le conseguenze della crisi e del definitivo crollo dell’Impero Romano d’Occidente, sarebbe riuscita in un certo qual modo a salvaguardare alcune sue caratteristiche.