Imperialismo e Colonialismo nel XIX secolo
Vennero messe a cultura nuove terre, introdotte nuove tecniche agricole, costruite infrastrutture, avviate attività industriali e commerciali, esportati migliori ordinamenti amministrativi e finanziari. Ma tutto ciò avveniva a prezzo di un vero e proprio sfruttamento coloniale.
Le Colonie Brittaniche Oggi
Ecco le colonie britanniche: Gibilterra, le Bermuda, le Isole Falkland (o Malvine, se siete argentini), e molti altri puntini sulla mappa del mondo, tra i Caraibi e l’Atlantico meridionale, come le Isole Vergini britanniche, Sant’Elena e Tristan da Cunha.
Le Ex Colonie Tedesche
Africa Tedesca del Sud-Ovest: 835.100 km²
Kamerun: 495.000 km²
Togoland: 87.200
Africa Orientale Tedesca: 995.000
Nuova Guinea Tedesca: 240.000
Isole Marshall: 400
Kiao-Ciao: 515
Isole Caroline, Palau e Isole Marianne: 2.376
L’Imperialismo di fine Ottocento
L’imperialismo di fine XIX secolo, attuato dalle maggiori potenze, comporta una completa spartizione coloniale di territori dell’Asia, Africa e America centro-meridionale. Si tratta di un processo rapidissimo che presto assunse un carattere planetario ed ebbe come obiettivo il dominio di vaste regioni.
La Conseguenza Peggiore dell’Imperialismo
Le tradizioni e la cultura furono sacrificate in nome di un civiltà che si credeva superiore e che per questa ragione doveva affermare sui resto del mondo i propri valori.