Figure retoriche canto 1 Inferno
Dante paragona il suo stato d’animo a quello di un naufrago che, giunto sulla riva, si volge indietro, guarda l’acqua piena di pericoli e sente il desiderio di continuare a fuggire.
Cosa fa Dante dopo essere uscito dalla selva?
Egli vorrebbe uscire, fa di tutto per riuscirci. Poi si trova fuori dalla selva, vorrebbe andare verso una luce che vede su una montagna illuminata dal sole.
Il giunco nel primo canto del Purgatorio
Nel proemio del Purgatorio il giunco schietto (I 95) che, per invito di Catone, Virgilio deve svellere per ricingerne D., esprime, come già vide Pietro, il simbolo dell’umiltà. Contrapposta alla superbia e alla viltà, gli eccessi che s’incontrano in chi non è disposto a ricevere amore e pertanto, nella prospettiva spirituale della lirica dantesca, la grazia divina, l’u.
Valori allegorici del giunco e della rugiada
Virgilio, officiante del rito, purifica con la rugiada (elemento recuperato dall’Eneide) il volto del discepolo dalle impurità dell’inferno e gli cinge i fianchi con un giunco, simbolo di umiltà.