Perché Pompei è stata così mortale?
Vuoi dire perché l'eruzione del Vesuvio del 79 fu così mortale?
Questo perché non fu una sola eruzione. Vediamo cosa colpì davvero la città il 24 agosto del 79 d.C. (o una data tra agosto e ottobre dello stesso anno).
Se oggi abbiamo un'idea abbastanza dettagliata di ciò che accadde a Pompei dobbiamo ringraziare Plinio il Giovane, che scrisse una lettera a Tacito descrivendo gli eventi di quei giorni, di cui fu testimone insieme alla madre e allo zio, Plinio il Vecchio.
In una seconda lettera Plinio descrive anche quanto accaduto nei giorni precedenti: anche se nessuno poteva prevedere la caduta di un'intera città, le attività sul Vesuvio furono abbastanza preoccupanti per molti romani che abbandonarono Pompei, Ercolano e Miseno per rifugiarsi in aperta campagna:
In precedenza la terra aveva tremato, ma non ci preoccupammo perché era comune in Campania. Ma quella notte la terra fu scossa con forza tremenda [...] Allora decidemmo di abbandonare Misenum.
Vedemmo anche il mare ritirarsi, quasi ritirato dal terremoto. Senza dubbio, la riva si era ingrandita e molti pesci morti erano rimasti sulle sabbie sterili.
[...]
In breve tempo quella nebbia nera scese sulle terre. Era un indizio che il fuoco stava per scendere su di noi - ma in realtà si fermò lontano da noi. [...]
Era di nuovo buio; c'era di nuovo cenere, molta cenere pesante. Dovevamo scrollarcela dalle spalle, altrimenti ne saremmo stati ricoperti e soffocati.
Dall'esterno del Miseno, Plinio il Giovane e sua madre osservano come una grande nuvola bianca con la forma di un pino si alzi dal Vesuvio finché, intorno alle 13, il vulcano si spacca e incendi e ceneri piovono su Pompei.
Nel frattempo Plinio il Vecchio, incuriosito dal fenomeno, è su una barca e cerca di avvicinarsi al vulcano; ma non riesce a sbarcare e si rifugia per la notte nella casa di un vecchio amico, Pompeianus. Si addormenta, ma...
Il livello del cortile che portava alle sue camere era cresciuto a tal punto, per la quantità di cenere e di sassi, che se si fosse attardato a lasciare la sua stanza non avrebbe potuto uscirne. Così lo svegliarono. [...]
Discutono se restare in casa o vagare all'aperto. La casa, infatti, traballava per i frequenti e violenti terremoti e, quasi scossa nella sua fondazione, ondeggiava avanti e indietro e poi rimaneva immobile. Ma d'altra parte all'aperto temevano di essere colpiti da rocce infuocate.
Decidono di andare sulla spiaggia, anche se la maggior parte delle navi sono già state distrutte da questa pioggia infernale.
Ma nel frattempo Plinio il Vecchio comincia a sentirsi male e viene abbandonato dai suoi amici. Il suo cadavere sarà recuperato solo dopo tre giorni.
Quindi, cosa possiamo imparare dalle prove archeologiche e da questo rapporto - voglio dire, oltre al fatto che si dovrebbe correre LONTANO da una fottuta eruzione e non DESTRO ad essa!?
Che gli abitanti di Pompei non morirono tutti insieme:
- 394 furono uccisi dagli edifici che crollarono sotto la pressione di tutto il materiale piroclastico che cadde su di loro.
- 654 furono colpiti all'aperto dalla seconda e terza ondata di rocce e fuochi che continuarono a venire dal Vesuvio anche nei giorni successivi e/o soffocati a morte dal livello sempre crescente di ceneri.
E questo riguarda solo le 1500 persone effettivamente trovate. Poi abbiamo:
- Quelli che sono scappati verso Ercolano. Erano condannati perché questa città, costruita sulle pendici del Vesuvio, fu sepolta da ondate piroclastiche.
- Quelli che, come Plinio il Vecchio (che all'epoca aveva 56 anni), furono avvelenati dal gas esalato dal Vesuvio.
Siccome Pompei fu ricoperta di cenere e non sepolta sotto la lava, oggi possiamo effettivamente "vedere" queste persone: la cenere sigillò i corpi e quando carne e ossa si deteriorarono, ciò che rimase fu una copia perfetta di questi esseri umani, ma vuota all'interno. Una muffa naturale.
I test del DNA hanno rivelato che queste persone (soprannominate "gli amanti" perché per sempre legati nel loro ultimo abbraccio) erano entrambi maschi.
Se vi capita di notare una punta di dolore e terrore sui volti di queste persone, è normale. Contrariamente a quanto si credeva nei decenni passati, i pompeiani non "passavano in una specie di sonno" ma soffrivano una morte piuttosto orribile. Si crede che l'incredibile calore abbia fatto ribollire il loro sangue e alcune ossa fratturate supportano l'ipotesi che questo abbia portato il loro cervello ad esplodere dall'interno.
Se vi state chiedendo perché nessuno ha pensato di ricostruire Pompei, allora: non ne valeva la pena. La città era già stata colpita da un devastante terremoto appena quindici anni prima dell'eruzione ed era ancora in fase di ricostruzione; e ora tutta l'area era coperta da una profonda e sterile cenere bianca. Inoltre, nelle settimane immediatamente successive alla catastrofe, l'imperatore Tito ordina di smantellare ogni edificio rimasto senza eredi, così che ogni ricchezza - marmi, tubi di piombo, statue e persino gioielli - viene portata via.
La rete stradale della zona fu totalmente ripristinata solo nel 120 d.C. e ormai Pompei era nascosta sotto una ricca vegetazione, oltre alle ceneri.
Grazie a Emanuele Oriano per l'edit!
EDIT: Wow, 200 upvotes in 5 giorni!? È il record più alto che le mie risposte storiche abbiano mai raggiunto! Grazie!!!
EDIT #2: Ho pensato che sarebbe stato carino aggiungere queste qui, anche per chiarire i dubbi che alcuni avevano sulle "muffe" trovate a Pompei. Questi corpi sono una scoperta recente in una villa dove, nel 2017, sono stati trovati anche tre cavalli con tutti i loro finimenti addosso.
E' incredibile vedere come l'eruzione abbia congelato queste persone per l'eternità: possiamo persino vedere le pieghe dei loro vestiti! A giudicare da quello che indossavano, gli archeologi pensano che fossero un patrizio e il suo servo.