Perché la "velocità della pellicola" o ISO è ancora usata quando la pellicola non è usata nella fotografia digitale?

La sensibilità della fotocamera ha bisogno di avere un qualche tipo di scala.

Prima delle fotocamere digitali, avevamo fotocamere elettroniche, poi digitali, per il video. Una videocamera in genere imposta la sensibilità direttamente, tramite un numero di guadagno. Ogni telecamera elettronica ha un amplificatore di guadagno programmabile (PGA) che si trova tra il sensore analogico e il convertitore analogico-digitale (ADC). L'amplificazione o l'impostazione del guadagno su quel PGA è solitamente misurata in decibel (dB). E così, per una videocamera, si compone il valore in dB a seconda delle necessità.

Il problema principale di questo sistema, a parte abituarsi all'idea che 6dB raddoppiano il guadagno (i decibel sono una scala logaritmica, come la vecchia e abbandonata valutazione della velocità DIN per la pellicola, piuttosto che, diciamo, un raddoppio dell'impostazione del guadagno), è che l'impostazione dell'amplificatore diretto è diversa per diverse videocamere alla stessa impostazione del valore di esposizione. In breve, non è un modo molto "fotografico" di impostare il guadagno.

Una volta che l'industria delle fotocamere ha iniziato a passare al digitale, ha avuto perfettamente senso portare con sé la scala di sensibilità esistente, lo standard ISO. E infatti, l'International Standards Organization (per esempio, l'ISO) ha creato un nuovo standard, ISO 12232:2006, che specifica come i sensori digitali dovrebbero essere calibrati ai numeri di sensibilità ISO. Non è più perfetto delle classificazioni ISO per la pellicola, ma in generale, significa che da fotocamera a fotocamera, qualsiasi valore di esposizione dato (ad esempio, 1/125 a f/3.5 e ISO 200) sarà lo stesso valore di esposizione. I numeri ISO, come la velocità dell'otturatore e il diaframma, raddoppiano o dimezzano per salire o scendere di un valore di esposizione completo.