Quanto è efficiente dal punto di vista energetico la ricarica wireless Qi rispetto alla ricarica via cavo?

La ricarica senza fili esiste da molto tempo, ma ci ha messo un po' a prendere piede per i telefoni. C'erano alcune precise limitazioni quando è entrata in scena per la prima volta.

Ma problemi come la necessità di un posizionamento preciso o una velocità di ricarica incredibilmente lenta si sono sciolti man mano che la tecnologia è migliorata.

Samsung è stata veloce ad adottare la ricarica wireless nei suoi telefoni Galaxy, ma la popolarità della tecnologia ha raggiunto un massimo storico grazie alla sua adozione negli iPhone di Apple lo scorso anno.

Anche una guerra degli standard potenzialmente difficile sembra essere stata vinta dal Wireless Power Consortium con l'ampia adozione dello standard Qi.

Siamo grandi fan della ricarica wireless da qualche anno ormai. Non dover armeggiare con un cavo quando si vuole ricaricare la batteria del telefono è fantastico, soprattutto se è buio e si sta cercando di non svegliare il proprio partner.

Ma con il decollo della ricarica wireless, alcune persone hanno iniziato a chiedersi se c'è un costo nascosto. I nostri smartphone usano batterie agli ioni di litio.

Le celle hanno due elettrodi, un catodo e un anodo, con un elettrolita in mezzo che permette agli ioni di litio di muoversi tra gli elettrodi. Quando si carica vanno dal positivo al negativo, e quando si scarica si muovono nella direzione opposta.

Il produttore della batteria decide quanta energia può essere immagazzinata nella cella, e questo determina quanta energia hai a disposizione per usarla.

Non è possibile superare questi limiti lasciando il telefono sul pad di ricarica wireless per troppo tempo, o lasciandolo collegato durante la notte.

Non puoi anche scaricare la cella oltre il limite inferiore dettato dal produttore. Questi limiti non fanno distinzione tra le fonti di alimentazione.