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Cosa odiano di più le persone intelligenti?

Incoerenza.

Per lo più tra le proprie azioni passate, presenti e future. Un po' meno, ma comunque molto evidente: tra le parole e le azioni. In un certo senso, quando può essere misurato: tra i propri pensieri/sentimenti e le parole[/azioni].

Fondamentalmente, sto assumendo che ogni persona, in qualsiasi momento, abbia qualche obiettivo in mente, e che stia consapevolmente e inconsciamente lavorando verso questo obiettivo.

L'obiettivo può essere razionalmente quantificabile ("risolvere questo problema", "ottenere questo lavoro"), o può essere notevolmente vago ("godere del proprio tempo", "innamorarsi"). I mezzi per raggiungere l'obiettivo possono essere ovvi o meno, anche a posteriori. Il grado di autocomprensione razionale e/o il livello di vocabolario personale di un individuo possono non essere sufficienti per essere in grado di articolare chiaramente le ragioni dietro le loro azioni; va bene così.

Ma voglio essere in grado di afferrare l'obiettivo. Nella maggior parte dei casi, mi aspetto che le persone intelligenti vogliano aiutarmi.

E, nella maggior parte dei casi, vorrei aspettarmi che, finché capisco l'obiettivo di una persona e le sue preferenze/convinzioni, i miei suggerimenti su come raggiungere tale obiettivo più efficacemente saranno apprezzati. Apprezzati, interiorizzati, e messi in pratica sia se aiutano a raggiungere l'obiettivo, sia se aiutano a raffinarlo o addirittura a scartarlo.

Infatti, più le persone sono intelligenti (e più credono che la vita sia un gioco a somma positiva, come faccio io), più ragioni hanno per iniziare qualsiasi conversazione semplicemente dichiarando apertamente i loro obiettivi.

Dovrei notare che certe stranezze personali (diciamo, condizioni mediche) sono anche qualcosa che le persone intelligenti prendono in considerazione. Per esempio, se so che berrò ad un certo evento, penserò a come avere un passaggio a casa prima. "Ero ubriaco" non può mai essere una scusa per un incidente, e questa semplice verità è ovvia per tutti. Allo stesso modo, se qualcuno soffre, per esempio, di attacchi di panico, mi aspetto che sia in grado di strutturare la sua vita intorno a questa sua caratteristica, e non accetterò quella stessa condizione, o il suo [ri]verificarsi in un certo momento, come una scusa valida per la sua incoerenza.

Come il fatto di essere daltonici non impedisce a qualcuno di essere intelligente, purché sia capace di assicurarsi che il suo daltonismo non influisca significativamente sulla sua vita, essere emotivamente instabile non è una scusa per non essere razionale, e non è una scusa per agire in modo incoerente.

* * *

E' per questo che mi preoccupo quando qualcuno che ho classificato come intelligente prima agisce in modo incoerente; e, specialmente, al grado di "odio", ciò che mi preoccuperebbe è la loro negazione del fatto stesso che le loro parole e/o azioni sono effettivamente incoerenti.

Di Goody Beyerlein

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