Come mai più miliardari non comprano o possiedono studi cinematografici?

Perché i 1.810 miliardari di questo mondo sono arrivati a quella ricchezza capendo diversi business. Essi tendono a rimanere in quei business e non uscire in imprese ad alto rischio con cui non hanno familiarità. E i film sono sicuramente un'impresa ad alto rischio.

Inoltre, gli studi cinematografici al giorno d'oggi sono così grandi che essere un miliardario non è sufficiente per comprarne o crearne uno. Sono di proprietà di conglomerati mediatici che possono pagare decine di miliardi.

Lionsgate è di proprietà, per la maggior parte, di Mark Rachesky (18,7%), John C. Malone (7,89%), Liberty Global (6,75%) e diversi altri investitori aziendali. Sono un "mini-major" che ha circa il 5% del marketshare delle vendite di biglietti in NA.

STX è stato creato tre anni fa dal mega-produttore Robert Simonds e Bill McGlashan, un investitore azionario. Hanno circa l'1,7% del marketshare delle vendite di biglietti in NA.

A24 è una casa indie, lanciata da tre produttori, che ha il .6% di marketshare. Nessuno è miliardario. Hanno solo quattro anni di vita.

La Weinstein Company è stata fondata da due produttori e non ha ancora reso miliardario nessuno dei due. Ma se la cavano bene con film dal budget modesto e lo 0,4% della quota di mercato NA.

Per quanto riguarda i grandi attori, Disney, Universal, Sony, Paramount, Warner Bros. e 20th Century Fox. Sono di proprietà dei più grandi conglomerati del mondo. Non stanno vendendo e nessun miliardario potrebbe permetterseli comunque.

Ma con un totale di cinque majors e otto mini-majors, non c'è davvero molto spazio per far entrare un altro studio. Il mercato dei film indie è saturo e la capacità di fare blockbuster tentpole richiede di competere con la Lionsgate o i grandi studios. Con A24 e STX che sono nuove di zecca, sarebbe sciocco buttarsi subito dopo di loro fino a quando non si vede come va a finire il loro ingresso.