Belle arti contro artigianato: c'è una differenza?
Possiamo guardare la questione da (almeno) due punti di vista:
- Differenze nell'effetto che l'opera finita ha sulle altre persone che la sperimentano
- Differenze nel/i processo/i con cui l'opera finita è prodotta
In termini del primo, mi sembra che una qualità essenziale dell'arte (buona) sia la sua capacità di ampliare (temporaneamente o a volte anche permanentemente) i mondi interni degli altri che ne sono testimoni e (così facendo) riconoscere in essa un "qualcosa" (spesso ineffabile) che trascende completamente i materiali / elementi che costituiscono la manifestazione (concreta, fisica) dell'opera.
L'esperienza di (ciò che riconoscerei come) vera, autentica "arte" va ben oltre un mero apprezzamento della maestria/abilità, diligenza/applicazione - e forse anche "buon gusto" - che sono spesso (anche se non necessariamente) evidenti nella manifestazione fisica del pezzo. È una comunicazione di qualcosa di più grande di ognuno di questi componenti (e spesso un "qualcosa" che, sebbene sia riconoscibile come qualcosa che anche l'osservatore ha osservato / sentito / sperimentato in prima persona, è qualcosa per cui non abbiamo un'etichetta precisa, e che quindi non è suscettibile di essere comunicato - almeno con la stessa intensità - in modi più diretti).
Al contrario, quando apprezziamo l'artigianato, ciò che proviamo è forse meglio caratterizzato come soddisfazione. Riconosciamo il "buon senso" evidente nel design, l'abilità e la diligenza nell'esecuzione dei passi necessari a produrre il risultato finale, e altre qualità (preziose, ma in qualche modo più prosaiche) come l'"equilibrio" (ad esempio tra praticità/utilità e aspetti estetici). Riconosciamo, apprezziamo e proviamo soddisfazione per il fatto che questi aspetti sono presenti (allo stesso modo in cui potremmo godere di un pasto ben cucinato ma altrimenti irrilevante), ma l'esperienza non è quella che ci "solleva da noi stessi".
In termini di differenze nel processo (o nei processi) con cui l'arte e l'artigianato sono prodotti, come altri hanno identificato nelle loro risposte, direi che la differenza chiave è che la produzione della vera arte non è formulaica - cioè non è suscettibile di essere ridotta a una serie di passi / raccolta di assiomi / regole che (se seguiti scrupolosamente) risulterà in modo affidabile in qualcosa che si qualifica come vera arte. Sì, possiamo analizzare retrospettivamente opere completate che sono / sono state ampiamente considerate come arte, e possiamo identificare le qualità che quelle opere sembrano avere in comune (e formulare regole / euristiche / linee guida che garantiranno in qualche misura che le opere prodotte seguendo queste ultime esibiranno almeno in qualche misura alcune di quelle "buone qualità"). Ma il solo seguire quelle regole (anche se forse sufficiente a prevenire "errori" madornali, e produrre qualcosa che sia almeno "più o meno ok") non è mai sufficiente da solo a garantire che il risultato sia arte.
Al contrario, l'artigianato può ed è tipicamente codificato in procedure / ricette (insegnabili) che, se seguite alla lettera con il necessario grado di abilità e cura, sono più o meno garantite per produrre un risultato soddisfacente / a regola d'arte (anche se intrinsecamente uno che è molto simile ai risultati prodotti da altre applicazioni della stessa procedura / ricetta / formula).
E' questo che porta al fatto che (anche se può prendere in prestito un certo numero di elementi da opere precedenti), considerata nel suo insieme, ogni opera d'arte è intrinsecamente unica.